Nel 1844 Adolph Kroher, proprietario di una cava a Staudach in Baviera, con l'impiego di un semplice macchinario artigianale da lui messo a punto, riuscì a produrre le prime tegole "in cemento", attraverso diversi tentativi di impasto tra sabbia e un nuovissimo materiale chiamato Cemento Portland, appena scoperto in Inghilterra, che aveva origine sia dalla pietra che dal fuoco. Per la prima volta fu così possibile impiegare il calcestruzzo per la produzione di materiali di copertura, un materiale che si poteva produrre economicamente su scala industriale, indeformabile e incombustibile.
Ancora oggi esistono dei tetti intatti, coperti oltre 140 anni fa con le tegole del signor Kroher. All'incirca in quegli anni, in Danimarca, anche un certo Jorgensen propose con successo al Re danese l'impiego di una tegola in cemento da lui prodotta, poiché fino ad allora le tradizionali coperture in cotto avevano dato continui problemi. Da allora, via via tutti i tetti delle case vennero realizzati con questo innovativo prodotto. Queste nuove tegole realizzate in cemento si diffusero, soprattutto in virtù della loro robustezza e resistenza al gelo, in tutto l'arco alpino a causa delle condizioni climatiche estreme di questo ambiente.
Inizialmente le tegole in cemento venivano prodotte manualmente. La produzione automatizzata ebbe inizio in Inghilterra a cavallo del XIX e XX secolo, dove divennero il materiale di copertura più diffuso.
Nel corso degli anni i cicli produttivi si sono perfezionati sia nelle tecnologie che nella ricerca dei materiali che divengono costanti fino ai nostri giorni. La tegola in cemento possiede una serie di peculiarità tra cui l'elevata resistenza meccanica ai carichi statici e ai carichi dinamici come la grandine, è antigeliva cioè resiste ottimamente all'azione disgregante del gelo e limita a quantità trascurabili l'assorbimento dell'acqua.
Peculiarità propria della produzione della tegola in cemento è la realizzazione di pezzi speciali e di accessori quali: camini, torrette, lucernari, paraneve, membrane, pannelli sottotegola, isolanti termici e acustici, linea di colmo, sfiati, tegole trasparenti, ganci ferma colmo, elementi di fissaggio e altro ancora, i quali integrano e completano la realizzazione di un vero e proprio sistema tetto.
Attraverso vari studi che riguardano l'insieme degli effetti prodotti sull'ambiente, per fini estetici, mediante l'utilizzo della tegola in cemento questi sono risultati di gran lunga inferiori rispetto ad altri materiali.
Orgogliosamente si può sostenere che l'energia impiegata per la realizzazione della tegola in cemento, considerando l'intero ciclo di vita del prodotto, dall'estrazione, al trasporto e allo smaltimento finale, è tre volte inferiore al consumo energetico ed emissioni nell'aria di particelle inquinanti erogate per la realizzazione di una copertura in laterizio, a parità di risultato estetico.
Per cui la tegola in cemento risulta essere maggiormente ecocompatibile della tradizionale tegola in laterizio.
Nell'antichità si andava alla ricerca di "una colla per le pietre". Per legare tra loro le pietre, nel corso della storia gli uomini hanno utilizzato:
Furono i Romani ad inventare il primo cemento. Aggiungendo alla calce le ceneri vulcaniche del Vesuvio, ottennero così un legante che miscelato con l'acqua divenne malleabile ma attraverso l'essicazione all'aria divenne compatto e resistente.
Nella foto il Phanteon (Roma). L'imperatore-architetto Adriano, fra il 118 e il 128 d.C., ricostruì la cupola del Phanteon, la più larga mai realizzata, utilizzando il calcestruzzo.
Nel 1756, l'inglese Smeaton ottenne una malta con le stesse proprietà di una pietra molto dura, la pietra di "Portland". Nel 1817, il francese Louis Vicat studiò scientificamente questo legante, ne scoprì le grandi qualità e le rese note: diventando così l'inventore ufficiale del cemento. Nel 1824 lo scozzese Aspodin depositò un brevetto per il primo cemento "Portland".
Il cemento nasce da materie prime di origine naturale che, dopo essere frantumate, formano una farina composta dall'80% di calcare e dal 20% di argilla che viene macinata per ottenere il crudo. Il crudo, sottoposto ad una temperatura vicina ai 1.500 °C in forni rotativi, subisce alcune reazioni chimiche che lo trasformano in clinker. Dal clinker, macinato finemente e con aggiunte di gesso ed eventuali costituenti secondari, che determinano le qualità del prodotto finale, si ottiene il cemento. Le proprietà dei cementi prodotti rispondono alle caratteristiche tecniche dei regolamenti nazionali.